Come aprire un piccolo negozio di alimentari: costi e ricavi

Pubblicato • 17/10/2024

Aprire un'attività

Come aprire un piccolo negozio di alimentari: costi e ricavi

Pubblicato • 17/10/2024

Aprire un'attività

Vorresti aprire un piccolo negozio di alimentari ma non sai da dove iniziare? Sogni un’attività a contatto con il pubblico da gestire in completa autonomia?

Aprire un minimarket o un piccolo negozio di alimentari può essere un’ottima opportunità. I costi per avviare questa attività sono contenuti e con le giuste attenzioni potrai garantirti dei buoni incassi. 

Tuttavia, e ciò vale per ogni tipologia di attività, è indispensabile definire al meglio l’idea, avere chiari i costi, i possibili ricavi, la tipologia di clientela che si rivolgerà a te, l'iter burocratico previsto e come riuscire a promuoversi adeguatamente sul territorio.

Se ti interessa saperne di più, se hai bisogno di una guida che ti indichi passo dopo passo come trasformare la tua idea in un concreto business, allora continua a leggere l'articolo e scopri tutto quello che c’è da fare per avviare un piccolo negozio di alimentari.

Come aprire un piccolo negozio di alimentari

Aprire un negozio di alimentari medio piccolo, richiede di seguire alcuni passaggi del tutto simili a quelli richiesti per l’avvio di altre tipologie di attività.

Pertanto, le considerazioni riportate sono valide anche se stai pensando di aprire un negozio di frutta e verdura, o di aprire un negozio di detersivi, d’abbigliamento e così via.

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  • Individua le possibili location: Inizia dalla ricerca delle location, cercando 3 o 4 posti interessanti, possibilmente in prossimità di altre attività commerciali, uffici e scuole. Per il tuo piccolo negozio di alimentari, non è necessario uno spazio molto ampio; potrebbero bastare 60 mq per il locale principale e 20 mq per i magazzini.

  • Prepara un business plan: Rivolgiti a uno studio specializzato nella creazione di  business plan nel settore alimentare. Avvalerti delle competenze di un professionista che ti aiuti a definire l'idea, a stimare i costi, a individuare le criticità e a fornirti un piano finanziario previsionale è fondamentale per avviare il tuo piccolo negozio di alimentari con il piede giusto.

  • Fai o commissiona una ricerca di mercato: Ancora in fase preliminare, lo stesso studio di professionisti contattato per il business plan potrebbe assisterti nella comprensione dei tuoi potenziali concorrenti, analizzando quanti e che tipo di negozi alimentari sono nelle vicinanze delle location da te individuate.

  • Trova ciò che ti rende unico: Che tu voglia aprire un negozio vintage, un negozio di fiori o un autolavaggio, la chiave per avere successo è individuare alcune caratteristiche che rendano unico il tuo negozio di alimentari. Potresti essere il primo nella zona a offrire solo prodotti alimentari locali, rivolgendoti a una clientela benestante alla ricerca di beni alimentari ricercati e rari, oppure distinguerti per la convenienza. L'importante è dare ai futuri clienti una ragione specifica per scegliere proprio il tuo negozio.

  • Definisci le strategie pubblicitarie e di marketing: Anche i piccoli negozi alimentari hanno bisogno di promozione. Puoi pensare di aprire pagine sui social media, un sito web e un account business su WhatsApp. Questo ti darà l'opportunità di rimanere sempre in contatto con i tuoi clienti, proporre sconti e promozioni, informarli sui nuovi arrivi e coinvolgerli nelle tue iniziative.

Aprire minimarket o piccolo negozio alimentare: requisiti

Passiamo ora all'iter burocratico per aprire un piccolo negozio di alimentari. In questa fase, un commercialista può sicuramente fornirti assistenza per:

  • Aprire la partita IVA

  • Costituire la ditta individuale o la società 

  • Aprire la posizione contributiva INPS 

  • Aprire la posizione INAIL 

  • Iscrivere l’attività al Registro delle Imprese

Oggi, questi passaggi vengono completati tramite procedura telematica, utilizzando la cosiddetta Comunicazione Unica. Il commercialista si occuperà anche di inviare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) alla competente amministrazione comunale.

Questa comunicazione deve essere inviata almeno trenta giorni prima dell'avvio dell'attività e segue le disposizioni della legge 241/90 (articolo 19 comma 1).

Serve a dimostrare che il tuo piccolo negozio di alimentari rispetta vari requisiti:

  • Soggettivi

  • Morali

  • Professionali

Inoltre, la SCIA certifica che il locale è conforme alle norme urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e ambientali. Infine, è importante sottolineare che non è necessaria alcuna licenza specifica per aprire un piccolo negozio di alimentari. 

Questi requisiti riguardano tutte le attività, pertanto risultano validi anche se stai pensando di aprire un piccolo negozio vintage, un negozio di fiori o un autolavaggio.

Idee per piccolo negozio alimentari

Trovare alcune idee che permettano al tuo piccolo negozio di alimentari di distinguersi può fare una differenza enorme. Per questo motivo ti proponiamo alcuni spunti e suggerimenti, così che tu possa lasciarti ispirare e, perché no, farli tuoi.

  • Promozione di prodotti artigianali e locali: L'Italia è un paese ricco di specialità alimentari. Proporle può aiutarti a distinguerti dalla concorrenza, attirare nuovi turisti o visitatori occasionali. Cerca piccoli allevatori e agricoltori della zona ed esplora le possibilità di instaurare con loro una proficua collaborazione.

  • Sfrutta la tecnologia a tuo vantaggio: Puoi sviluppare o utilizzare una delle tante app già presenti sul mercato per offrire ai tuoi clienti un servizio innovativo. Ad esempio, puoi accettare ordini online, dedicarti alle consegne a domicilio e sempre via app comunicare sconti e promozioni. La tecnologia può anche aiutarti a ricevere pagamenti digitali in modo sicuro tramite link o QR code, ovunque ti trovi.

  • Organizza eventi dedicati all'alimentazione: Considera la possibilità di collaborare con professionisti come nutrizionisti, dietologi, enologi e ristoratori locali per organizzare eventi e incontri volti a promuovere scelte alimentari sane.

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Queste sono solo alcune idee che la tua futura concorrenza potrebbe non aver ancora preso in considerazione. Implementarle può aiutarti a farti rapidamente conoscere sul territorio e a coinvolgere e mantenere i clienti.

Aprire negozio alimentari: costi e ricavi

Ma quanto deve incassare un piccolo alimentari? Aprire qualsiasi attività comporta l'affrontare una serie di costi (d’avviamento fissi e variabili) che devono essere assolutamente calcolati. 

Questi calcoli aiutano a stimare quale dovrebbe essere l’incasso necessario affinché il tuo nuovo negozio di alimentari non registri perdite. Alcuni dei costi che maggiormente incidono sono:

  • L'affitto del locale

  • Le spese per il personale

  • L’acquisto dei prodotti alimentari

  • Le spese per luce e acqua

  • L’investimento in marketing e pubblicità

  • Le tasse

Creare un piano finanziario definito è fondamentale per avere ben chiara la cifra di cui hai bisogno e quanto dovresti vendere per garantirti dei guadagni che giustifichino l’apertura del piccolo negozio di alimentari. 

Qui di seguito ti riportiamo un esempio semplificato e indicativo di piano finanziario specifico per un negozio di alimentari.

Costi di avvio del negozio di alimentari

Per avviare il tuo primo piccolo negozio di alimentari, ci sono diverse voci di costo da considerare. Ecco le principali:

  • Affitto e caparre: 5.000 euro

  • Iter burocratico: da 1.000 a 5.000 euro

  • Consulenze e servizi: da 1.500 a 3.000 euro

  • Licenze e permessi: da 500 a 2.000 euro

  • Prima fornitura: da 5.000 a 20.000 euro

  • Arredamento: da 2.000 a 10.000 euro o più

  • Assicurazioni: da 500 a 2.000 euro

  • Pubblicità: da 1.000 a 5.000 euro o più

Potresti quindi aver bisogno di un budget medio che va da 30.000 a circa 60.000 euro per avviare l’attività.

Costi mensili totali

Possiamo stimare una serie di costi fissi e variabili che ti troverai ad affrontare ogni mese. Ad esempio:

  • Affitto locale: 1.200 euro

  • Spese per il personale (1 dipendente part-time): 800 euro

  • Fornitori: 5.000 euro

  • Utenze: 400 euro

  • Marketing e pubblicità: 100 euro

  • Altri costi (pulizie, manutenzione...): 300 euro

Per un totale di costi mensili fissi e variabili pari a 7.800 euro ogni mese. Da questi non abbiamo considerato le tasse, imposte e i contributi da versare, tra cui IRPEF, INPS, addizionali, IRAP, diritto annuale camerale.  

Pertanto, secondo le nostre stime, dovrai generare dei ricavi pari a 11.000 - 12.000 euro al mese, per coprire ogni spesa fissa e variabile in un mese. 

E non è tutto, bisogna in più tener presenti eventuali rate del mutuo (se aperto) e chiaramente uno stipendio che dovrai corrisponderti come titolare dell’attività.

Possibili ricavi per il break-even (punto di pareggio):

In conclusione, per riuscire a coprire tutti i costi fissi, variabili, tasse, interessi del mutuo e stipendi per te e un aiutante part-time, riteniamo sia necessario generare ogni mese un fatturato lordo di circa 15.000 euro.  

Ti ricordiamo che i calcoli appena fatti sono del tutto indicativi, in particolare, le voci di costo possono variare a seconda della zona, come anche ridursi considerevolmente nel caso tu disponga di un locale di proprietà. 

Quanto deve incassare un piccolo alimentari

Quanto dovresti incassare mensilmente per riuscire a coprire tutti i costi e garantirti un guadagno mensile? 

Come abbiamo visto, al netto dell'investimento iniziale, i costi di avviamento possono essere compresi tra i 30.000 e i 60.000 euro. 

Dopo aver considerato tutti i costi variabili, comprensivi di spese per il personale, fornitura, utenze, marketing e pubblicità, e dopo aver stimato un punto di pareggio lordo pari a circa 15.000 euro mensili, ecco che arriva il momento di vedere quanto rimane di utile netto che puoi quindi incassare secondo le nostre stime.

Una prima considerazione da fare riguarda l'area in cui è ubicato il locale. In zone urbane ad alta intensità, puoi stimare un afflusso di gente costante praticamente a tutte le ore del giorno. 

Possiamo dire che potresti puntare a una formula con orario continuato dalle 8.30 fino alle 20:30. Diverso, invece, è il caso di un piccolo alimentari situato in un'area di bassa affluenza periferica.

Qui è necessario uno studio di mercato sul territorio ancora più specifico, essenziale per individuare quelle fasce orarie in cui puoi intercettare un buon afflusso di persone.

È interessante e assolutamente necessaria un'analisi della concorrenza, poiché l'esistenza a fianco di grandi supermercati e altri piccoli alimentari può rappresentare un problema non da poco che va tenuto in considerazione.

In conclusione, secondo i nostri calcoli, date uscite mensili pari a circa 12.000-15.000 euro mensili, se come titolare del minimarket o negozio alimentari ritieni almeno 2.000-2.500 euro un incasso adeguato, allora il minimarket dovrebbe fatturare circa ventimila euro ogni mese, necessari per generare uno stipendio netto di circa 2.000 euro, poiché dovrai comunque versare delle imposte come l'IRPEF e l'INPS.

Chiaramente, questa è una stima basata su un'ipotesi semplificata. Consigliamo sempre di contattare un commercialista o un consulente finanziario che possa elaborare un piano finanziario personalizzato, tenendo conto di tutte le specifiche del negozio, considerando la zona in cui operi, il target di clientela e i margini di guadagno per ogni prodotto venduto.

Aprire negozio alimentari in franchising: opportunità 

Si può percorrere un'altra strada: affiliarsi ad uno dei grandi player dominanti nella grande distribuzione organizzata (GDO).

Stiamo parlando di brand affermati quali: 

  • Conad

  • Crai

  • Carrefour Italia

  • Despar

  • Pam

Ad esempio, Conad ha diversi punti vendita all'interno delle città con i cosiddetti Conad City. Crai propone formule di affiliazione per l'apertura di piccoli negozi, così come Carrefour, dove molto spesso ti sarà capitato di vedere, in prossimità di aree urbane ad alta densità abitativa, i Carrefour Express. Anche la Pam, con i suoi Pam Local ha una versione di piccolo minimarket.

Questi sono solo alcuni dei brand oggi attivi nella grande distribuzione. Alcuni, come ad esempio Carrefour, propongono partnership in franchising, affiancando costantemente il futuro imprenditore desideroso di aprire un Carrefour Express, fornendo adeguata formazione e nonché ovviamente l'assortimento di prodotti. Carrefour è sicuramente uno che propone le più semplici opportunità per diventare in franchising.

Diversamente, Conad non utilizza un sistema in franchising per espandersi sul territorio, ma gestisce e apre direttamente i propri punti vendita; stessa cosa vale per Lidl. Invece, Pam, il gruppo Pam per essere più corretti, propone ben tre format di franchising:

  • Supermercati Pam

  • Store Pam Local

Sebbene quindi limitate, le opportunità di affidarsi a un grande gruppo non mancano alcune soluzioni. 

Il modo migliore di procedere è sicuramente quello di recarsi al sito web ufficiale e contattare direttamente l'azienda per avere informazioni dettagliate sulle loro politiche di franchising.

Sicuramente, aprire un minimarket sotto un'insegna conosciuta può dare numerosi vantaggi, nonché un supporto necessario per avviare l'attività imprenditoriale con un minore rischio di impresa.

Aprire un minimarket alimentari: agevolazioni 

Cercare agevolazioni e finanziamenti per il tuo negozio di alimentari o minimarket può sicuramente aiutarti a far fronte alle spese iniziali. Puoi decidere di rivolgerti a società specializzate in consulenza e supporto alle nuove attività.

Queste dispongono di consulenti che sapranno indicarti i vari incentivi disponibili in Italia riservati a chi desidera avviare un’attività imprenditoriale. Se desideri intanto iniziare ad avere una panoramica, ti consigliamo di dare uno sguardo alle opportunità promosse dall'Agenzia per lo Sviluppo Italiana Invitalia.

In particolare potrebbero interessarti: 

  • ON - OLTRE NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO: Questo incentivo è rivolto a giovani e donne residenti in tutta Italia che desiderano avviare un'attività. L'agevolazione prevede una parte di finanziamento a tasso zero e una parte a fondo perduto.

  • RESTO AL SUD: È un incentivo specifico per coloro che vogliono avviare attività d'impresa nelle regioni del centro-sud Italia. Anche in questo caso, l'incentivo, che copre fino al 100% delle spese, è erogato in parte a fondo perduto e in parte mediante finanziamento a tasso zero.

Oltre alle due opportunità appena menzionate, ti consigliamo di informarti se ci sono opportunità promosse a livello comunale o regionale, che potrebbero ugualmente prevedere un sostegno per chi desidera aprire un minimarket o qualsiasi altra attività nell'ambito.

Come gestire i pagamenti dei piccoli negozi alimentari 

Infine, passiamo a un ultimo ma importante tema: la gestione dei pagamenti. Per gestire al meglio tutti i pagamenti e gli incassi generati una volta aperto il tuo piccolo negozio alimentare, può esserti molto utile mantenere separate le spese personali da quelle sostenute per conto dell’attività. 

Il modo più semplice per farlo è aprire un conto aziendale SumUp con IBAN dedicato. 

L'apertura del conto è semplice, puoi gestire tutte le operazioni direttamente dall'app, e soprattutto, è gratuito, senza alcuna commissione nascosta.

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