Come aprire un food truck: la guida completa
Fra le iniziative di piccola e micro imprenditoria più diffuse negli ultimi anni, aprire un food truck è sicuramente una delle più gettonate. D’altronde, come potrebbe essere altrimenti? Questi furgoncini gastronomici rappresentano un’ottima alternativa all’apertura di un ristorante, tanto per chi li gestisce, quanto per i clienti, sempre più numerosi.
Aprire un food truck in Italia non è complicato, ma per prima cosa è necessario rispettare le varie normative, che possono creare una certa confusione. Inoltre, nonostante si tratti di un’attività commerciale semplice e snella, per assicurarti che sia sostenibile nel lungo periodo dovrai trovare i capitali necessari, pianificare le spese ed individuare le zone più promettenti in cui posizionarti.
In questa guida all’apertura di un food truck scoprirai i passi fondamentali da compiere e gli aspetti più importanti da considerare per l’avviamento di questo tipo di attività.
Come aprire un food truck in 8 semplici passi
Ormai hai deciso, vuoi aprire un food truck. Ecco gli 8 passi principali da seguire per realizzare il tuo sogno e avviare finalmente questa attività.
1. Prepara il business plan
Quanto costa aprire un food truck? Sicuramente meno impegnativo di un ristorante, anche un camioncino gastronomico, però, richiede un certo investimento, che per dar vita ad un progetto credibile, si aggira intorno ai 30-35 mila euro. In alternativa, puoi optare per un food truck in franchising, con il quale abbattere i costi, ma per contro, dovrai abbandonare ogni velleità di personalizzazione del furgoncino e del menù, dal momento che questa forma di affiliazione si basa sull'uniformità dell’offerta commerciale.
Nella definizione del budget, la voce più importante è sicuramente quella relativa al furgone, il cui costo può variare dai 20.000 ai 100.000 euro. Il divario è notevole ed è dovuto alle caratteristiche del mezzo: è ovvio, infatti, che un furgone progettato per essere un food truck e già dotato di tutto ciò che occorre per iniziare l’attività, sarà sempre più costoso di un furgone da allestire. Per un impegno meno oneroso, puoi scegliere un mezzo usato, magari da perfezionare e personalizzare a tuo gusto.
La benzina, poi, costituirà una voce importante solo e soltanto se la tua attività sarà itinerante e per questa ragione dovrai percorrere un gran numero di chilometri. Se invece deciderai di avvalerti del parcheggio fisso, probabilmente ti basteranno tra i 150 e i 200 euro al mese, per muoverti da casa al posto di lavoro.
A questi costi, dovrai aggiungere anche quelli da sostenere per l’acquisto delle materie prime, per gli imballaggi, per il commercialista, per la tassa per l’occupazione del suolo pubblico e gli eventuali costi di marketing, necessari per guadagnare visibilità e clientela.
A queste spese, non dimenticare di aggiungere quelle per la tenuta del conto corrente, che con il conto aziendale SumUp, potrai contenere in modo significativo.
2. Trova il capitale iniziale
Vorresti tanto aprire un food truck, ma non hai tutti i soldi necessari? Potrebbe non essere un problema. Oggi, aprire un’attività a costo zero, o quasi, è possibile. Dai prestiti di famigliari ed amici, che potrebbero essere felici di contribuire al tuo successo, a quelli concessi dagli istituti di credito, la scelta è vasta. Se poi sei disposto a condividere la tua avventura imprenditoriale con qualcuno, sappi che creare una società potrà aiutarti a trovare i soldi necessari per aprire l’ttività.
Un’ultima opportunità è quella di trovare finanziatori disposti ad investire sul tuo progetto. Rimane inteso che, in questo caso, dovrai avere un’idea forte, che possa attrarre consensi e promettere risultati.
3. Costruisci il tuo brand
Adesso comincia la parte più divertente. Per avere successo con il food truck, dovrai individuare la tua clientela di riferimento, segmentandola per età, capacità di spesa, abitudini e gusti. Se è tua intenzione offrire hamburger, ovviamente, i tuoi clienti non saranno gli stessi che amano la cucina gourmet, quindi dovrai modulare ogni aspetto, per far sì che il target sia attratto dalla tua offerta.
Comincia con il trovare un nome accattivante, che possibilmente esprima un concetto in linea con la tua idea di impresa. Qualcosa di semplice, che sia facilmente pronunciabile e che possa essere ricordato da tutti.
Una volta definito tutto ciò, potrai pensare all’allestimento del food truck, scegliendo i colori, gli accessori, le decorazioni e tutti quei dettagli che renderanno il tuo camioncino unico e ben riconoscibile, anche da grande distanza.
In base alla clientela da raggiungere e al carattere della tua offerta, predisponi anche un’efficace campagna di marketing, con la quale raggiungere i tuoi potenziali clienti. Sfrutta il potere dei social, soprattutto se intendi rivolgerti ad una clientela giovane e dinamica.
In alternativa, non dimenticare l'efficacia dei tradizionali volantini, che distribuiti sul territorio potranno fare la differenza. Hai intenzioni di proporti come punto di riferimento per i lavoratori in pausa pranzo? Lasciare volantini, e magari coupon per sconti allettanti, presso gli uffici di zona, potrebbe aiutarti ad incrementare il tuo business.
4. Definisci lo stato giuridico dell’attività: sas, snc o srl?
La società a responsabilità limitata, ovvero la S.r.l., è considerata una società di capitali, che ha il pregio di tutelare i soci dal punto di vista del patrimonio personale. In caso di bancarotta, ad esempio, i soci rispondono solo e soltanto con il capitale investito.
Per aprire un food truck, però, sono consigliate le società di persone, come le SNC, Società a Nome Collettivo, e le SAS, Società in Accomandita semplice. Più semplici da creare, questo tipo di società permettono la cosiddetta contabilità semplificata, snella e facile da gestire.
In alternativa, se non hai soci, puoi optare per la ditta individuale, che non impone una quantità minima di capitale da investire e ti riconosce come unico e solo responsabile e promotore dell’attività commerciale.
5. Adempi alla pratiche burocratiche necessarie
Anche se tutto sembra essere pronto, sappi che prima di cominciare a lavorare sul tuo food truck dovrai adempiere a una serie di pratiche burocratiche, a cominciare dall’iscrizione alla CCIAA, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura, e dall’apertura della Partita IVA.
Una volta ottenute, dovrai aprire le posizioni Inps e Inail, per garantirti la pensione ed ottemperare all'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni.
6. Ottieni licenze e autorizzazioni
Ma la domanda è: cosa serve per aprire un food truck? Per aprire un food truck in Italia è ovviamente necessario essere in regola con la legislazione vigente, che al momento non richiede più l’iscrizione al REC, il Registro Esercenti il Commercio. Nonostante ciò, hai ancora bisogno di diverse licenze e permessi.
Per la tua attività, infatti, dovrai poter dimostrare di aver lavorato almeno due anni nella ristorazione o di aver frequentato la scuola alberghiera o, ancora, di possedere un attestato di frequenza ad un corso SAB di almeno 120 ore.
Inoltre, devi sapere che per svolgere l’attività di gestore di un food truck dovrai dimostrare di avere i cosiddetti requisiti morali, quindi essenzialmente di non avere conti in sospeso con la giustizia. Per di più, sappi che se in passato hai riportato condanne per reati contro la moralità pubblica, reati commessi in stato di ubriachezza, scommesse clandestine o uso di droga, dovranno passare almeno 5 anni dal giorno in cui la pena è stata scontata, prima che tu possa aprire un food truck.
Poi, ti servirà la licenza, da richiedere al comune competente. Se hai intenzione di svolgere la tua attività come ambulante con posteggio fisso, allora avrai bisogno della licenza A, altrimenti dovrai richiedere la licenza di tipo B, che ti consente di esercitare in tutta Italia, ma non ti garantisce un parcheggio fisso.
Per completare le autorizzazioni necessarie per gestire un food truck, dovrai richiedere il rilascio della SCIA, Segnalazione Certificata Inizio Attività, con la quale comunichi formalmente l’inizio della tua avventura imprenditoriale. E ovviamente avere la patente di guida.
7. Mettiti in regola con la ASL
Lavorare in un food truck significa soprattutto manipolare alimenti, ragion per cui l’ASL pretende che il tuo camioncino rispetti tutti i requisiti previsti dalla legislazione vigente.
Una volta effettuate le doverose verifiche, ti verrà rilasciata l’apposita autorizzazione sanitaria, che dovrai portare sempre con te, per ogni eventuale controllo.
8. Trova la posizione per il tuo food truck
Se hai deciso che il tuo camioncino sarà stanziale, salta pure questo paragrafo. Ma se invece hai intenzione di esercitare in giro per l’Italia, allora dovrai elaborare una strategia che ti consenta di massimizzare i tuoi sforzi.
Un'eccezionale fonte di guadagno è rappresentata dal posizionarti a pochi passi dagli eventi speciali, siano essi sagre, concerti o fiere. I distretti aziendali costituiscono un’altra ottima fonte di guadagno, dal momento che un food truck consente ai dipendenti di mangiare qualcosa di stuzzicante in tempi rapidi.
Campus universitari e strade commerciali assicurano ottime entrate, ma in questi casi fai sempre molta attenzione ai regolamenti comunali e agli orari in cui è consentita la sosta.
Perché aprire un food truck?
I food truck rappresentano un’idea giovanile e innovativa per metterti alla prova. Ma quali sono i vantaggi rispetto a un ristorante? È presto detto: hanno costi fissi minori, sono più facili da gestire e richiedono molto meno personale. Anzi, a dirla tutta, il più delle volte non ne richiedono affatto!
Inoltre, sono decisamente versatili: a seconda del periodo dell’anno e della clientela, potrai variare il menù in modo anche molto significativo, reinventando la tua offerta nel modo più proficuo.
E poi, vuoi mettere il senso di libertà! Ogni giorno potrai servire i tuoi clienti in un luogo diverso, scoprire nuovi posti e conoscere tanta gente diversa. Un modo alternativo per coltivare la tua passione per la cucina e guadagnare facendo qualcosa che ti diverte.
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