Outsourcing - Cos’è l’outsourcing?
L’outsourcing è la strategia di assegnare ad una azienda esterna un processo necessario per il funzionamento della propria attività, al posto di sviluppare questo processo internamente.
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Outsourcing viene dall’inglese e significa “fornirsi da fuori” o “ricevere dall’esterno”, ovvero utilizzare un servizio esterno al posto di svilupparlo all’interno della azienda.
Questa procedura consiste nel dare l’incarico ad una azienda esterna specializzata per completare un processo necessario per la produzione di un prodotto o per un servizio.
L’esternalizzazione di un processo viene di solito adottata per evitare investimenti iniziali in macchinari costosi o per abbattere i costi in una parte del processo in cui non si ha efficienza interna, spesso perchè internamente non si hanno i volumi per avere i vantaggi dell’economia di scala.
Esempi di utilizzo di outsourcing
Questa procedura viene adottata nella maggior parte delle aziende, per esempio per la produzione di una parte di un prodotto l’impresa si potrebbe affidare ad un’azienda esperta e specializzata in questo oggetto.
Si applica lo stesso concetto per beni non materiali, ovvero servizi. Gli esempi più comuni sono la contabilità (completata da uno studio esterno) o il servizio di supporto tramite call center.
Per una piccola impresa infatti non ha senso assumere un commercialista interno, in quanto non avrebbe abbastanza lavoro da fare e risulterebbe in uno spreco di tempo e denaro per l’imprenditore.
Conviene quindi affidarsi ad un commercialista esterno che segue la fatturazione e la contabilità impiegando solo qualche ora al mese.
Le varie forme di outsourcing
I vari tipi di outsourcing si differenziano per modalità e oggetto dei processi esternalizzati:
Business process outsourcing, ovvero l’esternalizzazione di interi processi dell’azienda. Per esempio, quando ci si affida ad un consulente del lavoro per le buste paga o ad una compagnia di risorse umane per le assunzioni di nuovo personale
Knowledge process outsourcing, ovvero l’esternalizzazione di mansioni complesse e che necessitano una conoscenza specifica. Un esempio è l’SEO (Search Engine Optimization), ovvero l’ottimizzazione del testo e del sito per apparire più in alto nel motore di ricerca
Outtasking, ovvero dare un progetto e la sua intera responsabilità ad un’azienda esterna. Spesso si tratta di progetti tecnici come il trasferimento di dati sensibili che devono rispettare le varie misure di sicurezza e processi tecnici specifici
Selective outsourcing, ovvero alcune sottoaree tecniche e specifiche vengono allocate ad un'azienda esterna, la quale se ne assume anche la responsabilità. Questo tipo di outsourcing è un mix tra outtasking e business process outsourcing, ma non coinvolge un intero processo, solo una parte specifica
Pro e contro dell’outsourcing
Come tutte le scelte sul prodotto o servizio di un’azienda ci sono sempre pro e contro che vanno soppesati prima di prendere la decisione finale.
I pro dell’outsourcing sono principalmente:
Maggiore efficienza, affidandosi ad una grande azienda con una grande economia di scala si potrà avere un buon servizio, veloce ed a basso costo
Liquidità, se non si dispone di una grande liquidità o di grandi somme di denaro, sarà difficile costruire le infrastrutture per alcuni processi. L’outsourcing ti permette di avere gli stessi processi senza acquistare macchinari ed assumere personale
Flessibilità, non avendo acquistato macchinari o assunto personale, non sarai legato alla decisione e potrai cambiare azienda con cui collabori, decidere di cessare il processo o investire nei macchinari e personale e sviluppare il processo internamente quando lo ritieni opportuno
Qualità, spesso alcuni processi specializzati possono essere portati a termine in modo da garantire un'alta qualità solo dopo grandi investimenti e anni di esperienza. Se inizi la tua impresa e non disponi degli investimenti e dell'esperienza puoi partire affidandoti ad una azienda che fornisce già un servizio di alta qualità
I contro dell’outsourcing sono:
Perdita di controllo, dando in mano ad un’azienda esterna alcuni processi di creazione di valore, si perde il controllo sulla qualità e sulla modalità di esecuzione di questi processi
Rischio di essere copiati, se dai in mano ad una azienda uno dei tuoi processi fondamentali c’è il rischio che questa azienda inizi a copiare il servizio ed il prodotto copiando il tuo modello di business
Informazioni sensibili, lasciando la gestione di informazioni sensibili ad un’azienda esterna si rischia che queste informazioni vengano utilizzate in maniera impropria
Esperienza, lasciando un processo gestito esternamente si perde la possibilità di imparare come migliorarlo e creare più valore
Come decidere di fare outsourcing
Se devi prendere una decisione dovrai soppesare i pro e contro per capire se vale la pena utilizzare l’outsourcing.
Normalmente se vuoi sperimentare un modello di business o un prodotto e non sei sicuro che possa funzionare, è meglio se adotti un servizio esterno per non investire troppi soldi in un progetto di cui non sei sicuro al 100%.
Dovrai scegliere attentamente l’azienda a cui ti affidi per l’outsourcing, spesso dovrai anche cambiare azienda più volte fino a quando non trovi quella perfetta per te e per il tuo prodotto.
Se invece credi nel prodotto e nel progetto e hai tempo e liquidità, inizia a produrre internamente per imparare, fare esperienza e capire appieno i processi di creazione di valore.
Sarà una crescita più lenta e con dei ricavi inferiori nel breve termine, ma nel lungo termine sarà una strategia vincente.
In entrambi i casi potrai utilizzare l’outsourcing per la contabilità e per tutti quei servizi esterni non fondamentali per la tua attività commerciale.