Quanto costa la pausa pranzo: i prezzi di un panino e un caffè al bar nelle principali città italiane
Quanto costa la pausa pranzo: i prezzi di un panino e un caffè al bar nelle principali città italiane
Panino e caffè espresso sono l’opzione più comune per la pausa pranzo in orario d’ufficio, al bar o al ristorante: ma quanto costa agli italiani consumare questo spuntino a metà giornata? Lo rivela l’Osservatorio Pausa Pranzo di SumUp che, partendo dalle rilevazioni dei prezzi di beni e servizi di largo consumo dei Mise, ha analizzato la spesa media battuta sul registratore di cassa per un panino e caffè nelle principali città italiane tra 2023 e 2024. Se Terni è la provincia in cui si spende meno - nel 2024 il costo medio della pausa pranzo con panino e caffè è di 3,5€ - a Trento per consumare lo stesso pasto occorrono 6,8€. Contro ogni aspettativa, invece, la città in cui nel 2024 panino e caffè hanno visto l'aumento di prezzi più significativo è Napoli: a crescere, infatti, è stato sia il costo medio (+14,1%) sia il costo massimo (+27,5%).
Secondo i dati interni di SumUp, inoltre, bar e ristoranti sono tra i luoghi in cui si paga di più con la carta: nel 2024 i merchant di questi settori hanno fatto registrare alcuni degli aumenti più rilevanti del cashless - +35,1% nei bar e +27,8% in caffè e ristoranti - e ogni giorno una buona parte delle transazioni con carta si svolge proprio fra le 12.00 e le 14.00, durante la pausa pranzo. La Campania è una delle regioni in cui i pagamenti senza contanti si diffondono più rapidamente: a Napoli il cashless cresce del +16,9%, ma è soprattutto Benevento a registrare l’incremento maggiore di transazioni, +33,7%, posizionandosi quarta a livello nazionale.
Incrociando l’analisi dei prezzi con l’andamento dei pagamenti senza contanti in bar e ristoranti si ricava una panoramica a tutto tondo del comportamento degli italiani in pausa pranzo, utile a supportare gli esercenti nell’intercettare tendenze e abitudini dei consumatori: dal momento che gli italiani sembrano ormai a proprio agio a pagare con la carta anche piccole somme, come un panino e un caffè, è necessario per i commercianti fornirsi di soluzioni di pagamento digitale utili non solo a venire incontro alle esigenze dei clienti, ma anche ad adeguarsi alle ultime novità normative in materia fiscale.
Parola al registratore di cassa: dove costa meno pranzare con panino e caffè
Quali sono le città italiane con i prezzi più accessibili per mangiare fuori durante la pausa pranzo? A Terni per un panino e un caffè si spendono in media 3,5€, a Pescara il conto totale è di 4,1€, mentre a Palermo e a Firenze il costo è pari a 4,2€. Panino e caffè si assestano su un costo medio di 4,4€ a Catanzaro, mentre la stessa consumazione a Cagliari richiede una spesa di 4,5€. Ad Ascoli Piceno e Bari si spendono in media 4,6€.
Al contrario, Trento è la città più cara (6,8€), seguita da Milano (6,7€) e Trieste (6€). A Venezia per la pausa pranzo si spendono in media 5,5€: il capoluogo veneto, però, è anche quello in cui si trova il prezzo minimo più basso (2,7€) e l’unico in cui il costo medio di panino e caffè è diminuito dal 2023 al 2024, del -3,3%. La pausa pranzo costa invece 5,3€ a Genova, 5,1€ a Bologna, 5€ ad Aosta e 4,8€ a Torino e a Roma.
Il costo medio di un panino nelle città italiane
Andando nel dettaglio, quanto costa in media mangiare solo un panino al bar o al ristorante nel 2024? In ordine decrescente, si va dai 5,5€ delle province di Trento e Milano ai 4,7€ di Trieste e ai 4,3€ di Venezia. Proseguendo, la spesa media scende ai 4,1€ di Genova e ai 3,9€ di Aosta. Bologna e Roma si assestano, rispettivamente, a 3,9€ e 3,7€ di spesa media per un sandwich in pausa pranzo. A Terni, Pescara e Firenze, invece, troviamo i costi più bassi per un panino: rispettivamente 2,3€, 2,8€ e 3€. Seguono Palermo con 3€, Cagliari con 3,3€, Catanzaro, Ascoli Piceno e Napoli con 3,4€. A Bari e Torino il costo medio per un sandwich al bar, invece, è di 3,5€.
Quanto costa un caffè da Nord a Sud Italia
Tra le venti città italiane analizzate da SumUp il prezzo medio del caffè vede un’oscillazione più contenuta, ma comunque presenta differenze. La spesa media più alta si registra a Pescara, Trieste, Trento, Torino e Bologna: in tutte queste province il costo di un caffè è attorno a 1,3€. Invece si scende lievemente di prezzo (1,2€) a Venezia, Firenze, Ascoli Piceno, Palermo e Milano.
Napoli è la città in cui panino e caffè sono aumentati di più
Nel 2024, a Napoli è cresciuto non solo il costo della pausa pranzo, ma anche singolarmente quello di panino e caffè: il sandwich al bar, che nel 2023 si assestava su un prezzo medio di circa 3€, nel 2024 è salito a 3,4€ facendo registrare un incremento del +15,4%; al contempo la spesa media per un espresso è aumentata del +10,5%, il più alto d'Italia.
Nel 2024, il prezzo del caffè è cresciuto in tutte le città italiane analizzate da SumUp. In testa alla classifica delle province in cui l’espresso è maggiormente salito di prezzo tra 2023 e 2024 troviamo, subito dopo Napoli, Terni con un aumento del +7,3%. Seguono Pescara (+7,2%), Bari (+6,4%), Roma (+5,7%), Cagliari (+5,4%), Genova e Milano (+4,4%). Chiudono la Top 10 Torino (+4%), Trieste (+3,9%) e Firenze (+3,4%). Dall’altra parte della classifica c’è invece Palermo, città in cui l’espresso ha visto il minore incremento di prezzo (+0,8%).
Quali sono, invece, le città in cui mangiare un panino è diventato più costoso da un anno all’altro? Oltre a Napoli, c’è Pescara con un aumento del +10,8%, Cagliari (+8,8%), Genova (+7,3%) e Trento (+7%). A un incremento di prezzi del +5,4% a Trieste, del +4,8% a Milano e del +3,1% a Terni e Roma segue un +2,7% a Catanzaro. A sorpresa, Venezia resta la città in cui il sandwich al bar ha visto la maggiore riduzione di prezzi nel 2024: -5%. Costi in discesa anche a Palermo, dove per un panino si spende lo 0,3% in meno rispetto al 2023.
La pausa pranzo degli italiani è sempre più cashless: lo dicono i registratori di cassa di SumUp
Nel 2024 gli italiani hanno pagato sempre di più con la carta al bar e al ristorante: secondo i dati dell’ultimo Osservatorio Europa Cashless di SumUp i settori horeca hanno fatto registrare alcuni degli aumenti di transazioni cashless più rilevanti. Nello specifico i bar hanno visto una crescita dei pagamenti senza contanti del +35,1%, caffè e ristoranti del +27,8% e i fast-food del 23,8%. SumUp ha, inoltre, preso in esame le transazioni con carta giornaliere suddivise per fascia oraria: è emerso come una buona parte dei pagamenti cashless negli esercizi legati alla ristorazione si svolga proprio fra le 12.00 e le 14.00, durante la pausa pranzo. Questi rappresentano, infatti, il 15% nei bar e il 18% nei ristoranti; entrambi i settori, inoltre, hanno visto una crescita media del +35% in questa fascia oraria rispetto all’anno precedente.
Campania regione cashless
La Campania è una delle regioni dove il cashless sta crescendo più rapidamente: secondo il recente Osservatorio Europa Cashless di SumUp, Benevento è quarta in Italia per crescita dei pagamenti senza contanti con +33,7% di transazioni, e anche Avellino figura nella Top 20 nazionale, al diciottesimo posto, con +27,8%. Di poco più sotto troviamo Salerno, ventiquattresima con +26%, mentre Caserta e Napoli si collocano più in basso nel ranking, ma presentano comunque una crescita significativa: +21,9% e +17%. Anche guardando agli scontrini medi cashless, la Campania risulta interessante: in particolare, Avellino è terza per diminuzione del ticket medio con -14%.
Tradizione e innovazione. Le storie di Salumeria Malinconico e del cocktail bar Nick & Nora a Napoli
Destinazione sempre più turistica, ma anche animata da un tessuto sociale di abitanti vivaci e sempre ricettivi delle novità, Napoli ospita commercianti attenti a conciliare le preziose tradizioni (culinarie, ma non solo), con l’innovazione a tutto tondo.
Il cocktail bar Nick&Nora a Napoli
Ne sono un esempio Riccardo Russo e Gabriele Marchitelli, rispettivamente manager e bartender di Nick & Nora, cocktail bar dove i drink più di tendenza si uniscono alla buona cucina. Dopo varie esperienze nel settore dell’ospitalità, Riccardo e Gabriele hanno deciso di aprire il loro locale facendosi guidare da due parole d’ordine: qualità e accoglienza. Solo Lite, che si può abbinare a SumUp Cassa, è diventato un alleato del business e li ha aiutati a portare avanti questi obiettivi: "Utilizziamo Solo Lite per la sua praticità e facilità d’uso. Avere due punti di pagamento, inoltre, per noi è fondamentale e risponde alla crescente domanda di transazioni cashless: notiamo, infatti, un aumento costante dei pagamenti digitali da parte di clienti di tutte le età, che utilizzano non solo la carta, ma anche lo smartphone e lo smartwatch”, dichiara Gabriele Marchitelli. “Per il futuro, la nostra priorità è farci conoscere sempre di più, per questo abbiamo una presenza attiva sui social. Vogliamo anche essere aggiornati sulle soluzioni di pagamento più all’avanguardia, non solo per offrire ai clienti il servizio migliore, ma anche per adeguarci alle nuove normative sui POS previste per il 2026."
La Salumeria Malinconico a Napoli
Guidata dall’amore per la tradizione e dalla curiosità per l’innovazione, anche la Salumeria Malinconico ha fatto propri gli strumenti di SumUp adattandosi alle nuove abitudini dei consumatori. Attività storica, fondata nel 1890 e oggi guidata da Alessio Malinconico, quarta generazione della famiglia, la Salumeria ha saputo trasformarsi da esercizio di quartiere in un’attività commerciale dove la materia prima d’eccellenza incontra eventi culturali e intrattenimento. Malinconico si è ispirato ad alcune delle realtà più interessanti incontrate nel suo percorso professionale in Europa e Stati Uniti, utilizzando la comunicazione web per ampliare la visibilità. “Abbiamo trasferito anche sui social il racconto del nostro quotidiano, il lavoro di tutti i giorni e il rapporto con i clienti, rispettando la materia prima, ma raccontandola a un nuovo pubblico. I nostri panini attirano clienti da altri quartieri e anche turisti da tutto il mondo, curiosi di provare le nostre specialità: oggi il più richiesto è quello con cicoli e ricotta, tipico della tradizione napoletana”, dichiara Malinconico. “Ora che abbiamo guadagnato un pubblico nuovo, tra cui moltissimi giovani, ci interessa trattenerlo offrendo sempre qualcosa di diverso. Ad esempio, ci capita di fare moltissimi eventi durante i quali accettare pagamenti elettronici è fondamentale: abbiamo scelto il POS più piccolo e portatile, Solo Lite, e abbiamo integrato facilmente questo strumento di pagamento anche nell’attività quotidiana”.
L’articolo 9 della Legge di Bilancio e le novità per registratori di cassa e POS
La Legge di Bilancio 2025 introduce, con l’articolo 9, un nuovo obbligo che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026: il collegamento tra i terminali POS e i registratori di cassa telematici, misura che ha come scopo assicurare l’invio automatico all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi ai pagamenti elettronici effettuati ogni giorno. L’obbligo riguarda tutti gli esercenti che utilizzano sistemi di pagamento elettronico e devono emettere scontrini fiscali, inclusi commercianti, professionisti (a eccezione di chi opera esclusivamente tramite fatturazione elettronica, come avvocati, medici, ingegneri o consulenti in genere), e aziende, senza distinzione di codice Ateco. Il collegamento tra POS e registratore di cassa offre diversi vantaggi per i merchant, tra cui la registrazione automatica e precisa di ogni transazione elettronica, che agevola la trasmissione semplificata dei dati all'Agenzia delle Entrate e garantisce maggiore trasparenza fiscale. Inoltre, migliora la gestione amministrativa e consente un maggiore controllo sugli incassi, riducendo il rischio di errori o discrepanze.
Da SumUp soluzioni cashless per bar e ristoranti
Per il settore horeca, quindi, adottare soluzioni di pagamento digitale avanzate è essenziale non solo per garantire la sostenibilità del business, ma anche per soddisfare le nuove abitudini di pagamento dei clienti e conformarsi alle recenti normative. L’ecosistema completo di soluzioni SumUp consente ai merchant di rendersi conformi ai requisiti stabiliti dalla Legge di Bilancio 2025, offrendo loro strumenti che semplificano la gestione integrata delle attività e consentono di ricevere pagamenti in modo rapido ed efficiente. I POS mobili sono progettati per integrarsi con i registratori di cassa, in modo che ogni transazione venga automaticamente trasmessa all’Agenzia delle Entrate. Tra i registratori di cassa, SumUp Cassa Pro è il sistema di cassa digitale che consente l’accettazione di tutti i pagamenti: si tratta di una soluzione ideale, in particolare, per il settore della ristorazione in quanto consente di gestire le comande e i tavoli, ma anche di accedere ai dati relativi alle vendite e alle performance dei prodotti con lo scopo di migliorare la gestione delle merci in magazzino. SumUp Cassa Lite, registratore di cassa digitale semplice e intuitivo abbinato a una stampante fiscale, è invece pensato per aiutare esercizi di dimensioni inferiori e meno complessi: i bar, per esempio, adottando questo strumento sono in grado di ottimizzare con facilità la gestione del proprio punto vendita.
Prima della fine dell’anno, inoltre, SumUp consentirà ai propri esercenti di effettuare l’intero processo di fiscalizzazione su cloud: in questo modo anche gli esercenti che possiedono solo il card reader, potranno tenere sotto controllo la contabilità dalla app, nel rispetto delle disposizioni di legge vigenti.
Nota metodologica
L’analisi dell’Osservatorio Pausa Pranzo di SumUp è stata realizzata rielaborando i dati delle Rilevazioni mensili - beni e servizi di largo consumo dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe del Mise. I dati provengono da un confronto tra i prezzi rilevati a dicembre 2024 (ultimi dati disponibili) con i prezzi registrati nello stesso mese del 2023 nelle categorie “panino al bar” e “caffè espresso al bar” nei capoluoghi di regione italiani per cui sono disponibili i dati. In alternativa, in rappresentanza della regione è stato selezionato il capoluogo di provincia più popoloso. In particolare è stata considerata, per ognuna delle categorie esaminate, prezzo massimo, prezzo minimo, prezzo medio a dicembre 2024 e a dicembre 2023 e la variazione di prezzo tra i due periodi considerati. Il resto dei dati citati proviene dall’Osservatorio Europa Cashless di SumUp, realizzato confrontando i dati sulle transazioni senza contanti effettuate nel 2024 con quelli relativi al 2023, a livello europeo, nazionale, provinciale e nei diversi settori merceologici. La ricerca ha analizzato il numero medio di transazioni effettuate senza contanti e lo scontrino medio digitale per ogni commerciante attivo che utilizza i servizi SumUp.